Morte di Beatrice d'Este

Voce principale: Beatrice d'Este.
Morte di Beatrice d'Este
L'addio di Ludovico il Moro alle ceneri della moglie Beatrice d'Este, Giovanni Battista Gigola, 1815 ca, Pinacoteca Ambrosiana.
Data2-3 gennaio 1497
20 – 24
LuogoCastello Sforzesco, Milano
StatoBandiera dell'Italia Italia
Causaparto prematuro o avvelenamento
Conseguenze
MortiMadre e figlio

«Per la quale morte ogni cosa andò in ruina e precipizio, e de lieto Paradiso in tenebroso inferno la corte se converse, onde ciascuno virtuoso a prendere altro camino fu astretto»

La morte di Beatrice d'Este, duchessa di Milano, avvenne per parto nella notte tra il 2 e il 3 gennaio 1497. L'evento fu preceduto da sinistri presagi e, a opinione di molti storici di rilievo, segnò la rovina del marito e duca Ludovico il Moro, che di lì a pochi anni perdette il dominio dello Stato.[1][2] Ebbe vasta eco in tutta Italia e anche all'estero,[3] turbando gli equilibri politici prima stabiliti, e divenne oggetto della produzione artistica e letteraria della contemporaneità come dei secoli successivi.[4]

La defunta conobbe, nei limiti della religione cristiana, una sorta di simbolica divinizzazione da parte del marito,[5] il quale manifestò "un cordoglio quasi forsennato".[6] Secondo un'altra versione del fatto, tramandata dallo storico Ludovico Antonio Muratori, la sua morte non avvenne per cause naturali, bensì per avvelenamento, in seguito a un complotto cortigiano.[7]

«Triste diventa al suo finire ogni cosa che fra i mortali era apparsa felice»

  1. ^ Gaspare Visconti, Rodolfo Renier, Tip. Bortolotti di Giuseppe Prato, 1886, pp. 6-7.
  2. ^ Altavilla, p. 4.
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :2
  4. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Giordano, pp. 198-2022
  5. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :72
  6. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :22
  7. ^ Muratori, p. 263.
  8. ^ Citato con traduzione in Gian Guido Belloni, Il Castello Sforzesco di Milano, Bramante, Milano, 1966, p. 25.
  9. ^ Atra in fine suo fiunt omnia quae intra mortales felicitatem habuisse videntur. ( Antonio Monti e Paolo Arrigoni, La vita nel Castello Sforzesco attraverso i tempi, Antonio Cordani S. A., 1931, p. 131.)

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